Fimminello e i suoi fratelli

Fimminello e i suoi fratelli

È il primo ricordo che i siciliani, lontani da casa, richiamano alla memoria, simbolo per eccellenza di quest’isola-continente: Il limone. Un frutto incredibilmente prezioso che è legame fisico tra la sua gente e la propria terra. Nessuno che conosca a fondo quest’isola, per quanto distante, potrà mai dimenticare il profumo unico, dolce e acre insieme, del limoneto e delle sue zagare.

Una vera simbiosi, quella con la propria terra, che la famiglia Russo ha mantenuto viva per un intero secolo. Nei loro cinquanta ettari, infatti, continuano a crescere e producono piante di 15 decadi, più antiche dell’azienda stessa, i cui ceppi originali hanno permesso alle nuove ‘leve’ di crescere forti e sane. Un vero e proprio paradiso di agrumi che si apre agli occhi di coloro che hanno la fortuna di visitare i campi Limonio a Partinico, un tesoro dove il limone, protagonista indiscusso, è rappresentato dal Fimminello, ricco di fiori di zagara bianca.

Una varietà, il Fimminello, il cui ciclo produttivo coincide con quattro raccolte l’anno. Nella prima, il frutto viene chiamato Primo Fiore, e avviene tra novembre e aprile; nella seconda, che si concentra ad aprile, si chiama Bianchetto, a maggio invece Maiolino. Infine, lungo tutta la stagione estiva, abbiamo il Verdello, quello che, possedendo più oli essenziali nelle sue bucce, viene utilizzato proprio per la produzione dei liquori.

Tuttavia, i frutti dell’azienda, sia quelli che, tramite infusione, andranno a comporre la base per i liquori, sia quelli venduti come prodotto fresco, non si esauriscono ai soli limoni. A partire dagli altri agrumi come i mandarini e le arance (varietà Vaniglia) fino ai gelsi neri e all’alloro, passando per un altro simbolo autentico di Sicilia come il fico d’india, ben il 70% della produzione dei liquori Limonio deriva dalla coltivazione nei campi dell’azienda, effettuata in rigoroso regime biologico e in perfetta coerenza coi principi della sostenibilità. Inoltre, la varietà dei mandarini, il Tardivo di Ciaculli, tipica del palermitano, è presidio Slow Food, caratterizzandosi per la produzione ridotta al fine di preservarne l’elevata qualità.